Le elezioni in Turchia e nuovi piani di occupazione per il Kurdistan del sud
In Turchia si sono svolte elezioni. Il loro risultato, per via della visita di Reccep Tayyip Erdogan nel Regno Unito e dell’accordo tra rappresentanti dell’AKP e degli USA rispetto a Minbic, era predeterminato. Quindi Erdogan resta al potere. In questo contesto si pongono alcune domande assolutamente decisive: su cosa si sono accordate le diverse parti nei suddetti incontri? Quali impegni ha assunto Erdogan? E cosa di preciso gli è stato chiesto?
Contropartite per l’approvazione del Regno Unito
Poco prima delle elezioni Erdogan ha vistato il Regno Unito. Nessuno può negare che il centro di tutta la politica anti-curda e di quella relativa a tutta la regione, fin dal 19° secolo si trova nel Regno Unito. Nella sua vista nel Regno Unito Erdogan si è garantito l’approvazione per le misure previste nella regione. Come contropartita per l’attuazione della politica prevista dal Regno Unito in Medio Oriente, Erdogan si è arreso al capitale internazionale e ha accettato incondizionatamente tutte le sue richieste. In questo contesto sono stati firmati numerosi accordi. Il Regno Unito dopo la visita ha pubblicato nei media una lunga lista, in parte segreta, di richieste a Erdogan che è stato incaricato di attuarle. La vista di Erdogan nel Regno Unito e la stipula di numerosi accordi che equivalgono una sottomissione al capitale internazionale, assomiglia molto agli accordi della fase della crisi economica nata nel 1929 che alla fine è stata elemento scatenante per la Seconda Guerra Mondiale. Come via d’uscita dalla crisi economica, sociale e politica, dal 1929 in poi Hitler è stato sostenuto dal capitale internazionale. Questo aveva le sue ragioni nel piano di dare un nuovo ordine alla regione e al mondo attraverso il fascismo di Hitler. Quindi non sarebbe sbagliato parlare del fatto che il Regno Unito ora ha affidato a Erdogan un compito che assomiglia al ruolo che allora fu di Hitler. Il mondo attualmente è caratterizzato da una crisi economica, politica e sociale. Erdogan ora viene usato per preparare una via d’uscita dalla crisi.
L’accordo di Minbic con gli USA
Dopo la visita di Erdogan nel Regno Unito, gli USA e Erdogan, ossia l’AKP, hanno firmato un accordo su Minbic. Questo argomento prima era stato per lungo tempo sull’agenda della Turchia come parte di un ampio piano di occupazione e colonizzazione per la Siria del Nord. L’accordo è parte della missione che il Regno Unito aveva affidato a Erdogan in precedenza. Gli USA, nell’ambito di accordi con la Turchia volevano completare il piano del Regno Unito. Finora le truppe di occupazione della Turchia non hanno fatto ingresso a Minbic. Attualmente fanno pattugliamenti distinti e autonomi nella regione. Nell’ambito dell’accordo, la Turchia ha posizionato ufficialmente propri soldati a Jerablus, che ora sostituiscono le milizie filo-turche insediate in precedenza. La presenza della Turchia a Jerablus in questo modo ha visto il riconoscimento da parte di tutte le parti in causa uno status ufficiale. Perché in precedenza la Turchia a Jerablus non godeva di alcun riconoscimento ufficiale. Sembrava perfino abbastanza probabile che le potenze internazionali avrebbero considerato le forze turche nel nord della Siria come un’occupazione. Ma attraverso l’accordo sopraccitato, questa occupazione di fatto ha termine. La Turchia ora esegue pattugliamenti lungo la riva del fiume Sacur che si trova sul lato di Jerablus. La stessa cosa fanno le forze statunitensi sul lato del fiume Sacur che appartiene a Minbic. Fin qui la parte finora messa in pratica dell’accordo turco-statunitense. Ma esiste anche un piano di conquistare il controllo su Minbic con l’aiuto di persone addestrate in Turchia dai servizi segreti turchi MIT, provenienti dalla Siria o da Minbic stessa, per conquistare il controllo su Minbic e occupare la città in questo modo.
Quali compiti hanno dato a Erdogan il Regno Unito e gli USA?
Dopo che Erdogan si era accertato del sostegno del Regno Unito e degli USA e aveva concluso l’accordo su Minbic, con il benestare di queste due forze e con l’impiego massiccio di manipolazioni elettorali, è stato eletto Presidente. Tutte le osservatrici e gli osservatori parlano del fatto che queste elezioni non godono di alcuna legittimità. Viene perfino riferito che Erdogan avrebbe minacciato sia il candidato Presidente del CHP, Muharrem Ince, sia la candidata dello IYI-Parti, Meral Akşener, per spingerli a riconoscere i risultati delle elezioni. Tutto questo mostra quanto siano state inadeguate le elezioni in Turchia. Inoltre diventa chiaro che il Regno Unito e gli USA hanno dato a Erdogan il compito di farsi eleggere Presidente, anche usando manipolazioni delle elezioni.
Ci sono certamente ragioni importanti per il fatto che il Regno Unito e gli USA diano a Erdogan il permesso per misure del genere. Tra queste, ai primi posti c’è l’intenzione di ingaggiare la Turchia per la lotta contro l’Iran, di coinvolgerla in una guerra e allo stesso tempo ingaggiarla in un embargo contro l’Iran. Come parte di questo piano, a Erdogan e all’AKP è stato dato il compito di occupare le zone di Bradost e Qandil nel Kurdistan del sud (Iraq del nord). L’occupazione di queste zone è parte dell’attacco contro l’Iran che gli USA e il Regno Unito pianificano da tempo. L’accordo su Minbic tra gli USA e Erdogan, ossia l’AKP è parte di questo piano che prevede di accerchiare l’Iran attraverso l’occupazione di Bradost e Qandil. In questo modo un attacco contro l’Iran potrebbe essere anticipato per quanto riguarda i tempi. Anche il KDP e il governo del Kurdistan del sud evidentemente sono parte di questo piano. Il suo silenzio e i suoi pretesti a fronte dell’occupazione delle due zone del Kurdistan del sud, non possono essere interpretati diversamente. Inoltre negli ultimi giorni ci sono stati rapporti sul fatto che partiti fedeli al KDP nel Kurdistan orientale (Iran nordoccidentale) avrebbero preso parte a un incontro con rappresentanti USA. Questo è un ulteriore segnale per il fatto che il KDP e partiti del Kurdistan orientale suoi alleati, partecipano al piano. Resta ancora da vedere che effetti avrà questa situazione sulle relazioni tra il KDP e l’Iran. Nel periodo dopo l’ingresso irakeno a Kirkuk e in ulteriori territori contesi, le relazioni tra le due parti in un primo momento erano migliorate in modo significativo. A Erbil si è svolta una conferenza di due giorni sui temi dell’economia e degli investimenti a seguito della quale l’Iran ha dichiarato che avrebbe costruito ospedali a Erbil e in altre parti del Kurdistan del sud. La partecipazione del KDP all’occupazione di Bradost e Qandil, che sono una parte dei piani contro l’Iran, avrà un’influenza negativa sulle relazioni tra KDP e Iran. Tutto questo potrebbe portare a una grave confusione a Erbil.
Un’altra ragione per il sostegno degli USA e del Regno Unito a Erdogan è la loro intenzione di riportare l’AKP sul sentiero dell’Islam politico. Una tale trasformazione di Erdogan e dell’AKP significherebbe un addio alla loro identità mostrata apertamente e estremamente preoccupante. Allo stesso tempo la Turchia con questo si metterebbe contro le forze islamiste che ha costruito, prime tra tutte Stato Islamico (IS) e Al-Nusra. Se l’AKP e Erdogan sono pronti a questo ancora non è chiaro. Perché Erdogan e l’AKP vogliono essere accettati nel collegamento con la loro identità jihadista. Per le potenze internazionali, in particolare per gli USA, il Regno Unito e la Francia, è estremamente difficile riconoscere Erdogan con questa identità. Perché sono proprio loro, quelli ai quali le forze jihadiste sono riuscite a infliggere i colpi più duri. Erdogan in un certo senso era seduto su due sedie. Ma ha accettato i compiti a lui assegnati, dato che lui stesso sapeva che altrimenti non sarebbe potuto restare al potere. Un osservatore attento avrà notato che Erdogan per questo per la prima volta non ha gioito della sua rielezione. Nel suo discorso nella sera delle elezioni non si percepiva niente dell’entusiasmo, delle urla e delle minacce del passato. Al suo posto ora Süleyman Soylu lancia minacce in tutte le direzioni. Sembra che in futuro non gli verranno più offerte molte occasioni per questo.
Un piano contro l’Iran a spese dei curdi
Per l’esecuzione del piano del Regno Unito e degli USA, Erdogan come contropartita ha avuto il premesso di liquidare le curde e i curdi. Per questo Erdogan dichiara le conquiste curde nel e nella Siria nordorientale obiettivo dei suoi attacchi. Vuole estendere l’occupazione di Afrin a Minbic e oltre, fino al cantone di Cizire. Erdogan da l’impressione di rivolgere i suoi attacchi contro il movimento di liberazione curdo, per poter distruggere le conquiste nel Rojava e nella Siria nordorientale. Senza dubbio gli sviluppi sul posto avvengono sotto la guida del movimento di liberazione curdo. Sono il risultato della lotta del movimento di liberazione curdo. Ma non sono in alcun modo solo la conquista di un unico movimento, ma di tutte le curde e di tutti curdi e dei popoli che vivono insieme a loro. Dichiarare queste zone obiettivi di attacchi, significa attaccare le conquiste ottenute in nome del popolo curdo e degli altri popoli. Lo stesso Erdogan spera di ottenerlo per le zone del Kurdistan del sud di Bradost e Qandil. Anche qui usa il movimento curdo come pretesto per i suoi attacchi. Ma tutti sanno che gli attacchi sono rivolti contro le curde e i curdi. A parte il KDP, tutti i partiti del Kurdistan sud sono consapevoli dei veri obiettivi di Erdogan e delle forze di occupazione turche. Per questo tutti questi partiti hanno formato un’alleanza contro l’occupazione. Perché la popolazione del Kurdistan del sud e i partiti sono consapevoli del fatto che gli attacchi di Erdogan e dello Stato turco intendono distruggere le conquiste locali e tutta la regione.
Unità come soluzione per i curdi
Le curde e i curdi hanno numerose possibilità di agire contro i piani di occupazione e annientamento. Al primo posto c’è lo svolgimento di un congresso nazionale unitario per garantire l’unità della nazione curda. In questo modo si potrebbero impedire i pericolosi piani di Erdogan per la regione e i curdi. Con questo anche l’ ‚incubo Erdogan‘ per la regione i curdi avrebbe finalmente una conclusione.
di Seyit Evran, Giornalista