Barakat: La legge 188 irachena è una forma di violenza contro le donne
“La modifica della Legge sullo Stato di Persona in Iraq è da considerare come una forma di sistematica e deliberata violenza contro le donne, una forma di genocidio” ha detto Lina Barakat, la ufficiale portavoce nel Consiglio delle Donne Siriane.
La portavoce ufficuale del Consiglio delle Donne Siriane Lina Barakat ha commentato in un’intervista per l’agenzia di stampa Hawar l’approvazione inozoale della bozza sulla Legge sullo Stato di Persona, numero 188, del parlamento iracheno.
Lina Barakat ha detto all’inizio del suo discorso che le donne sono state vittime di serie violazioni nei decenni passati da parte delle guerre assurde che la zona ha subito, che ha lasciato il suo impatto su molti fenomeni.
Lina ha confermato che le donne irachene hanno sofferto nel regime iracheno passato e anche dopo il 2003, dall’intervento americano in Iraq seguito dall’escalation dei contemporanei movimenti religiosi e settari verso l’autorità. Lina ha continuato “Le guerre civili hanno lasciato un chiaro impatto sulla frammentazione di un sistema stabile e io deterioramento degli stardard etici, in aggiunta al rendere la vita delle donne irachene peggiore”.
Lina Barakat ha spiegato che la modifica alla Legge sullo Stato di Persona in Iraq è considerata una specie di ricorso alla regola delle comunità nella determinazione degli affari personali e un ritorno all’impatto delle usanze e tradizioni tribali in aggiunta a rendere la legge un favoreggiamento dell’ISIS.
Alla fine del suo discorso, la portavoce ufficilale del Consiglio delle Donne Sirianr Lina Barakat ha sottolineato che l’adozione di una legge del genere è una delle forme di violenza sistematica e deliberata, una forma di genocidio praticato contro le donne, privandole dell’infanzia e del vivere una vita libera e dignitosa. Le priva anche del diritto del decidere per la loro autodeterminazione, completamente ostacolata, lasciando forti ripercussioni psicologiche e sociali.
È da notare che la Legge sullo Stato di Persona in Iraq, che inizialmente è stata approvata nella sua bozza, permette il matrimonio di ragazze di 9 anni e perseguita i diritti delle donne.