937 politici curdi incarcerati a Diyarbakir dal 15 luglio
Lo stato di emergenza che è stato dichiarato per ” lottare contro la comunità di Gülen” dopo il discutibile tentativo fallito colpo di stato è diventato uno strumento di oppressione nei confronti dei curdi e delle opposizioni. Da allora 937 persone sono state incarcerate solamente a Diyarbakir.
È passato un anno dalla dichiarazione dello stato di emergenza poco dopo il fallito tentativo di colpo di stato del 15 luglio. Lo stato di emergenza è diventato uno strumento di caccia alle streghe. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, 50 mila e 510 persone sono state incarcerate dalla dichiarazione dello stato di emergenza. Soprattutto l’Ufficio del Procuratore generale di Diyarbakır sta registrando record nell’incarcerare politici curdi.
Secondo i dati 897 persone sono sono state incarcerate. 1219 persone sono state rilasciate da una decisione di controllo giuridico, mandati di cattura sono stati rilasciati per 91 persone su 5477 persone come parte delle indagini nei confronti dell’organizzazione di Gülen a Diyarbakir dal 15 luglio.
In un anno anche 937 persone sono state incarcerate, 1401 persone sono state rilasciate da una decisione di controllo giuridico su 4.937 persone come parte di una indagine nei confronti di politici curdi con il pretesto della lotta contro il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan).
E ‘stato anche riferito che l’inchiesta è stata lanciata nei confronti di 68 uomini d’affari come parte dell’inchiesta sotto il nome di “indagine del sostegno finanziario del PKK” a Diyarbakır. 10 imprenditori sono stati arrestati durante l’inchiesta. Secondo i dati, sei deputati dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) sono stati imprigionati e 13 co-presidenti sono stati citati in giudizio dall’ufficio principale della Procura di Diyarbakır.
Secondo i dati, ci sono 1108 detenuti a Diyarbakir nelle carceri chiuse di tipo D, e 600 di loro sono accusati di “appartenenza al PKK”. 299 sono accusati di essere membri della comunità di Gülen 118 sono incarcerati con l’accusa di “essere membri di Hezbollah” e solo 1 è accusato di “essere membro di DAİŞ ( Stato Islamico)’.
Dhaber