Ruspe demoliscono la casa di Hüsna a Sur, della casa rimane solo un muro!
Le escavatrici hanno demolito la casa di una famiglia a Sur, un quartiere meridionale di Diyarbakir, luogo in cui i lavori di demolizione continueranno per dieci giorni. La squadra di demolizione ha distrutto la casa mentre la proprietaria Hüsna Elgündüz era assente, lasciandosi alle spalle solo le macerie. Hüsna, non ha altro posto in cui andare con le sue figlie e della sua casa rimane in piedi solo un muro.
Nelle zone di Alipasa e Lalaebey le ruspe sono in azione da una settimana, con la polizia presente sul posto. Nella zona sono mancate sia acqua che elettricità dal momento in cui la demolizione è cominciata. Ma la gente di Sur, che ha trasportato acqua dalle moschee per giorni, è determinata a non lasciare le proprie case.
Ad essere stata abbattuta è la casa di una delle centinaia di famiglie non intenzionate né a vendere né ad abbandonare le loro abitazioni. Le ruspe hanno abbattuto la casa in un’ora e tutti i beni della famiglia sono rimasti sotto lo scavo. La proprietaria della casa Hüsna Elgündüz aveva lasciato la casa solo per quell’ora e l’ha trovata abbattuta al suo ritorno.
Dopo aver avuto un collasso nervoso ed essere crollata a terra, Hüsna è stata portata all’ospedale dai vicini. A Hüsna, che ha ricevuto altro posto in cui andare con le sue bambine, non resta che tornare alla casa demolita quando si sarà ripresa.
‘Sapevano che i beni della famiglia erano in casa”
Un residente del vicinato, che ha provato a fermare la demolizione e ha affrontato la violenza degli ufficiali di polizia, ha dichiarato: “la donna viveva in questa casa con le sue figlie. Riusciva a malapena a mantenersi. Aveva detto e ripetuto che non avrebbe lasciato la casa. Le ruspe sono entrate in azione mentre lei non c’era. Io ho visto cosa stava accadendo e ho provato a fermare la demolizione, ma la polizia non ci ha lasciato fare nulla. Ho potuto solo guardare cosa accadeva. Alla donna non è rimasto nulla, e ha avuto un crollo quando ha visto l’accaduto. Abbiamo chiamato l’ambulanza e l’abbiamo portata all’ospedale. Ora, lei non ha un luogo in cui andare”
Le famiglie stanno resistendo
I cittadini che vivono nella zona non hanno lasciato le loro case nonostante siano stati soggetti ad ogni tipo di minacce e abusi.