Red Star Press: La Turchia annulla il passaporto di Arzu Demir: ora l’autrice de “La rivoluzione del Rojava” rischia 14 anni di prigione
Purtroppo non possiamo dire che sia inaspettata, eppure la notizia che ci arriva questa mattina dalla Turchia è tra quelle che non avremmo mai voluto dare. Il passaporto di Arzu Demir è stato annullato dalle autorità di Ankara con un provvedimento che, insieme all’autrice de “La rivoluzione del Rojava”, pubblicato in Italia dalla Red Star Press, ha colpito altri 46 giornalisti turchi, “colpevoli” in primo luogo di risultare sgraditi al regime di Erdogan. In queste condizioni, qualora provasse a lasciare il Paese, Arzu Demir verrebbe immediatamente tratta in arresto. Siamo così costretti ad annullare il tour di presentazioni, previsto per il mese di ottobre, grazie al quale Arzu Demir avrebbe avuto la possibilità di raccontare la sua esperienza nei cantoni di Jazira e Kobane e di spiegare ai lettori italiani come e perché la resistenza curda in Medio Oriente sta cambiando lo stato di cose presente. Come se non bastasse il divieto di espatrio, Arzu Demir è ora costretta a subire un processo proprio a causa dei suoi libri:
un procedimento in cui la pubblica accusa ha già avuto modo di pronunciarsi chiedendo per la giornalista ben quattordici anni di prigione.
La Red Star Press, nell’esprimere ad Arzu Demir tutta la solidarietà della redazione e dei moltissimi singoli e collettivi già pronti ad ospitarla nel previsto tour italiano di presentazioni, torna a insistere sull’insopportabile contraddizione di uno stato come quello turco: fedele alleato dell’Italia e dei paesi Nato ma, al tempo stesso, luogo di assoluto disprezzo per quelle minime garanzie democratiche che dovrebbero garantire la libertà di espressione e di organizzazione.
Da questo punto di vista reputiamo il governo Renzi responsabile come quello di Erdogan, dei massacri in chiave anticurda come delle persecuzioni che Arzu Demir, i giornalisti ostili al regime e la società civile turca tutta sta subendo da troppo tempo. Mentre continuiamo a sperare in una reazione del mondo editoriale tutto rispetto a una simile, gravissima tematica, avremo senz’altro un motivo in più per unire il nostro dissenso a quello dei tanti e delle tante che saranno in piazza a Roma il 24 settembre per contestare gli accordi Turchia-UE sui profughi, condannare la guerra al popolo curdo e chiedere la liberazione di Abdullah Ocalan.
Red Star Press – Roma, 21 settembre 2016