Pescara: Acerbo: “Domani #BoicottaTurchia”
“Domani esporremo il codice 869 che consente di individuare merci prodotte in Turchia.” Martedì 12 luglio, ore 17 flashmob davanti a sede Rai In via E.De Amicis a Pescara – Il 25 giugno è partita in tutta Italia la campagna di Boicottaggio dei prodotti provenienti dalla Turchia.
La Rete Kurdistan Abruzzo lancia una mobilitazione regionale con una serie di iniziative che “ci vedrà impegnati per tutto l periodo estivo, contro: la detenzione di Apo Ocalan, leader del popolo curdo e sostenitore di un progetto di pace e convivenza in Turchia e tutto il Medio Oriente; le pesanti ritorsioni e il genocidio messi in atto dal Presidente Erdogan sul popolo Curdo, le violazioni dei diritti umani con arresti di giornalisti, accademici, sindacati e civili torturati; l’immunità Parlamentare tolta ai Deputati di opposizione dell’HDP; lo sfruttamento del lavoro minorile e l’assenza di diritti sindacali; l’accordo UE – Turchia.” E’ Maurizio Acerbo a dare divulgare l’azione.
“Sono più di 5.000 le vittime curde nel 2016 del governo Erdogan, intere città sono state bombardate dall’esercito turco. Il governo turco vieta accesso alle zone oggetto degli attacchi militari di osservatori indipendenti come denunciano organizzazioni per i diritti umani. I legami tra Turchia e Isis per destabilizzare Siria e colpire i curdi e’ stata ampiamente dimostrata. Non si può continuare a far finta di ignorare il comportamento di questo paese membro della NATO.”
Si legge in una nota “Boicottare il turismo e i prodotti turchi (quasi sempre di aziende europee che hanno delocalizzato) e’ un modo concreto per non essere complici.”
Rete Kurdistan Abruzzo riferisce una ultima ora: Report di Human Rights Watch sui massacri turchi in Kurdistan: “ ….. Il governo turco sta bloccando l’accesso per le indagini indipendenti sulle presunte violazioni di massa contro i civili in tutto il sud-est della Turchia, ha dichiarato oggi Human Rights Watch. I presunti abusi includono uccisioni illegali di civili, sfollamento forzato di massa di civili e distruzione illegale diffusa della proprietà privata(demolizione abitazioni). Il governo dovrebbe immediatamente concedere all’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite il permesso per entrare nella zona e indagare secondo i suoi standard ….. “
Giornale di Montesilvano