Chomsky esorta la Turchia a porre fine al conflitto kurdo
20 gennaio 2013
Il filosofo Americano Noam Chomsky, professore presso il Dipartimento di Linguistica e Filosofia del Massachusetts Institute of Technology (MIT), è stato l´ospite di quest´anno alla conferenza intitolata “Hrant Dink: Diritti umani e Libertà d´Espressione”, organizzata dal dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell´Università Boğaziçi di Istanbul per la sesta volta quest´anno.
La conferenza del 18 Gennaio è stata dedicata a Hrant Dink, il giornalista ed editore della rivista armena Agos, assassinato il 19 Gennaio 2007.
Chomsky ha iniziato la sua conferenza, intitolata “La Turchia e l´Ordine del Mondo Emergente” ricordando il giornalista armeno. Ha affermato: “Hrant Dink aveva spesso ricevuto minacce per i suoi scritti, che protestavano contro i crimini commessi dallo stato”.
L´attivista e filosofo di sinistra ha richiamato l´attenzione sul numero di giornalisti incarcerati in Turchia ed ha criticato la repressione di questo stato contro la libertà di espressione e di pensiero.
Ha anche ricordato le tre donne kurde assassinate a Parigi il 9 Gennaio, sottolineando che non si dovrebbe consentire agli atti di violenza di interrompere i colloqui iniziati di recente con il leader del popolo kurdo incarcerato, Abdullah Öcalan.
Ha poi affermato che la Turchia deve prima affrontare il suo proprio problema kurdo guarendo le ferite interne se vuole prendere posto nel nuovo ordine mondiale, ed ha aggiunto: “La crescente indipendenza kurda in Iraq e la possibilità di ottenerla in Siria avranno evidentemente impatto sulle dinamiche della regione sud-orientale della Turchia ed anche del Medio Oriente”.
ANF / ISTANBUL
ANF NEWS AGENCY