Conferenza sulle donne di Shengal nella sede dell ‘ONU a Ginevra
Il 19 Giugno c’è stata la conferenza sulle donne yezide intitolata “La libertà delle donne a Shengal è la libertà dell’umanità”. La conferenza è stata organizzata congiuntamente da CENI,TJKE, dall’ assemblea delle donne curde yezide – Berivan- e Femmes Solidaire.
Leyla Boran rappresentante delle donne yezide ha moderato il convegno e ha iniziato la conferenza con la storia del femminicidio , definito come crimine contro l’umanità e osservando che le donne curde descrivono il femminicidio come una forma di genocidio basato sul genere. Ha poi invitato tutte le donne ad agire concretamente per salvare le donne yezide.
Barbara Spinelli, rappresentante dell’Associazione Internazionale degli Avvocati Democratici, ha partecipato alla delegazione composta da 13 avvocate e psicologhe provenienti dalla Turchia e dall’Italia che ha lavorato con le donne di Shengal, che sta affrontando il problema con un piano d’azione a lungo termine. La delegazione ha visitato i campi profughi in tutte e quattro parti del Kurdistan, ha intervistato le donne che ci vivono e ha preparato i rapporti, richiamando l’attenzione sul fatto che le donne di Shengal hanno subito un vero e proprio femminicidio. Quindi ha chiesto alla comunità internazionale di non rimanere in silenzio su questa questione e di considerare il problema delle donne yazide come il problema di tutta l’umanità.
La lotta contro il femminicidio deve essere strategicamente organizzata e a lungo termine e ha aggiunto che tutte le donne devono prendere parte a questa lotta e diventare universale. Il femminicidio è agito da ISIS, che sta facendo una vera e propria guerra contro le donne, che sono sistematicamente oggetto di violenza fisica e psicologica. Ha poi fatto appello affinche vengano attivati gli aiuti umanitari e il sostegno psicologico nei confronti delle donne che soffrono la violenza sistematica della guerra.
Canan Polat, rappresentante di Ceni, ha lanciato la campagna sulle donne yazide “La libertà delle donne di Shengal è la libertà dell’umanità”, nella quale varie delegazioni sono già andate in Kurdistan per preparare le relazioni e per organizzare i pannelli, le conferenze e le riunioni. Gli attacchi selvaggi dell’ ISIS a Shengal e in Rojava hanno causato rapimenti, stupri e la vendita delle donne nei mercati degli schiavi, nel 21 ° secolo.
Oltre 7 mila donne e bambini sono stati presi in ostaggio e sottoposte a tortura ogni giorno dall’ISIS. Quelli che che ” hanno comprato” le donne nei mercati di schiavi sono di origine turca e araba, mentre il prezzo è determinato in base all’ età, chi obietta sui prezzi può essere anche ucciso e questi mercati servono per il finanziamento della guerra dell’ ISIS.
Canan Polat ha infine invitato in primo luogo le autorità delle Nazioni Unite e la comunità internazionale a prendere parte attiva alla campagna.
La conferenza d’altra parte ha anche chiesto alle Nazioni Unite di fermare il supporto logistico alla Turchia, Arabia Saudita e Qatar e di conseguenza all’ISIS e di imporre delle sanzioni su questi paesi,se non ché a mobilitarsi per salvare le donne yazidi prigioniere dell’ISIS.
Al termine della conferenza, è stata scritta una relazione finale nella quale si è deciso di iniziare la campagna “La libertà delle donne di Shengal è la libertà dell’umanità” in tutti i paesi e di organizzare pannelli, seminari e conferenze sulle donne yazide.
La conferenza ha inoltre deciso di continuare a inviare delegazioni a Shengal e in Rojava salvare le donne di Shengal dalle bande dell’ ISIS, nonché a formare gruppi di sostegno per le donne torturate e violentate nelle zone di guerra.