Le esecuzioni sono un messaggio per il popolo kurdo, il PKK ed Öcalan
17 gennaio 2013
L´omicidio, avvenuto a Parigi, di Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez possiede aspetti più conosciuti che ignoti; questi ultimi riassunti nella domanda “Chi ha premuto il grilletto?”. Quando si tratta di questo tipo di azioni, mantenere l´attenzione costantemente sugli “aspetti sconosciuti” e aggiungere mistero al mistero rappresenta una tattica comune per ignorare gli aspetti “chiari e risaputi”.
La maggior parte dei commenti ha associato il delitto ad una provocazione contro i negoziati turco-kurdi iniziati nell´ultimo periodo. Dietro agli omicidi, secondo il discorso, ci sono poteri oscuri che non vogliono una fine del conflitto in corso in Turchia e hanno perció l´intenzione di lasciare il Governo turco ed il PKK in una difficile situazione quando i negoziati sono in procinto di cominciare.
Ma questi omicidi non hanno solamente voluto inviare un messaggio ad Öcalan ed al PKK; allo stesso tempo ne hanno mandato uno anche ad Erdoğan ed allo Stato, in modo da colpire entrambi lungo le stesse linee. Il messaggio è stato mandato ad una parte: ad Öcalan, al PKK ed al popolo kurdo. La “tristezza di” Arınç (vice Primo Ministro) e di alcuni cronisti non è il sentimento che ha provato la parte turca amica. La gioia di Erdoğan, del gruppo Fethullah Gulen e dei media è un sentimento che si puó tradurre con la frase: “ I nostri interlocutori non si devono sentire al sicuro in nessun luogo”.
Non è difficile scorgere tutto ció.
Coloro che hanno progettato questi omicidi suppongono che il negoziato sarebbe molto più facile se una parte coinvolta stesse lottando per la propria sopravvivenza, perchè in tal caso la sicurezza per la vita diventerebbe una questione di priorità, anche più importante delle richieste politiche. In linea con questo modo di pensare, stiamo assistendo ad un notevole aumento degli attacchi aerei contro le aree della guerriglia dall´inizio del processo di colloqui con il leader kurdo. L´omicidio di Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez mira a dimostrare che gli attacchi non colpiscono solo le aree di guerriglia ma anche quelle europee, dove i Kurdi svolgono numerose attività politiche.
E´ un fatto risaputo che il Governo turco abbia effettuato finora decine di tentativi di uccidere i membri principali del PKK. Lo stato lo considera un suo “legittimo” diritto. Le parole di Erdoğan – “non saranno al sicuro nelle loro caverne, nè ovunque si trovino” -riflettono bene questo discorso. La mentalità islamista-pro-turca non potrebbe far altro che subire un cambiamento quando capirà che l´omicidio di rappresentanti politici kurdi e comandanti costerà loro molto…
E´ qui che gli Stati Uniti entrano in gioco. Sono gli Stati Uniti che hanno ispirato la Turchia al leit-motiv del “provaci ancora, questa volta vincerete”, ogni volta che lo Stato turco è stato sconfitto dalla lotta di guerriglia per trent´anni. Francis Ricciardone, ambasciatore americano ad Ankara, si è incontrato con i rappresentanti in questa città dei canali televisivi il 16 Settembre 2012. Durante l´incontro, Ricciardone ha detto: “Abbiamo suggerito alla Turchia di seguire la tattica ´Bin Laden´ contro i leader del PKK, ma la Turchia non ha approvato la proposta”.
Ma quindi cos´è la tattica “Bin Laden”?
E´ il modo in cui ció che è stato fatto a Parigi con un´arma calibro 7.65 mm è fatto anche con droni heron, elicotteri, squadre d´esecuzione e bombe, e viene chiamato “morto durante la cattura”.
Due giorni dopo gli omicidi di Parigi, Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato Americano, ha affermato in una dichiarazione dell´11 gennaio che gli Stati Uniti “considerano i colloqui di İmralı come un positivo sviluppo in termini generali”. La Nuland, che conclude ogni discorso condannando il terrore, per qualche ragione non ha condannato l´azione terrorista di Parigi. Questi omicidi non sono stati un´azione terroristica? O le tre donne assassinate erano quel tipo di persone che meritavano di essere uccise con la tattica “Bin Laden”? Il coinvolgimento della Gladio turca partorita dagli Stati Uniti è la ragione per cui questi ultimi sono passati sopra agli omicidi?
A nostro avviso, lo è… Gli Stati Uniti, una potenza che fornisce apertamente sostegno alle dittature militari ed ai governi dispotici in diverse zone del mondo, passa sopra e sostiene il terrore di stato anche nella sua politica estera.
Gli Stati Uniti non hanno avanzato finora nessuna proposta per la soluzione della questione kurda attraverso il dialogo. Nelle loro relazioni con i quattro stati sfruttatori, hanno sempre considerato la popolazione kurda come uno strumento da utilizzare. Accusano la lotta giusta e legittima dei Kurdi di “terrorismo” nei loro rapporti mensili.
La Gladio turca non effettuerebbe mai un tale omicidio ed il servizio turco di intelligence non ha mai compiuto un´azione all´estero dall´operazione contro l´organizzazione armena Asala nel 1982, dicono… e´ così?
Lo stato turco ha compiuto due noti omicidi all´estero nel 1998.
Il 17 Novembre 1998, nei giorni in cui il leader kurdo Öcalan lasciava la Siria, Galina Starovoitova, deputata della Duma dello stato russo, fu uccisa con un´arma da fuoco nell´ingresso del condominio in cui abitava. La Starovoitova era una leader che chiedeva uno status politico per Öcalan.
Chi e quali paesi non volevano che Öcalan ottenesse uno status politico?
Chiaramente la Repubblica turca e gli Stati Uniti.
Una settimana dopo, il secondo omicidio fu commesso in Iran il 21 Novembre 1998. L´ex Ministro iraniano del Lavoro Dariush Forouhar e sua moglie Pervaneh furono uccisi con colpi d´arma da fuoco. Appena qualche giorno prima dell´attacco armato, Forouhar aveva fatto appello al Governo iraniano chiedendo il permesso per un incontro per Öcalan. Il suo appello è stato confermato dal Governo iraniano. I giornali turchi riferirono che gli omicidi erano “un´intimidazione contro l´Italia”. Gli autori di entrambi gli omicidi rimangono sconosciuti poichè sia la Russia sia l´Iran sono passati sopra all´accaduto.
Il servizio di intelligence iraniana ha ucciso decine di suoi avversari in Turchia in tempi diversi finora. La Russia ha anche assassinato un leader ceceno a Zeytinburnu in un passato non troppo lontano. Quindi ció significa che i servizi di intelligence hanno fra loro alcuni “accordi di reciprocità”, una sorta di “tu non vedi i miei e io non vedo i tuoi”… Lo Stato francese ed il servizio di intelligence devono ancora individuare i colpevoli ma è chiaro che sanno già quale intelligence ha commesso gli omicidi.
FERDA ÇETIN / NEWS DESK
ANF NEWS AGENCY