I primi brogli elettorale
Diversi aerei della Turkish Airlines i cui voli erano programmati per volare in Kurdistan questa mattina dall’aeroporto Ataturk di Istanbul e di Sabiha Gökçen sono decollati prima dei loro orari di partenza annunciati senza alcuna spiegazione.
Queste partenze intempestive hanno impedito a centinaia di elettori di andare in Kurdistan per le elezioni,e gli elettori sono in attesa negli aeroporti per una spiegazione ufficiale e per il rimborso.
Gli aerei della Turkish Airlines per Mardin, Amed, Batman, Mus e Van programmati per questa mattina sono decollati dai 20 ai 45 minuti prima dei loro orari di partenza annunciati.Funzionari della Turkish Airlines hanno rifiutato di commentare o fornire una spiegazione per le partenze anticipate.
Gli elettori a cui è stato impedito di volare verso le città curde hanno avuto tensioni con la polizia aeroportuale in quanto i funzionari della Turkish Airlines non stavano facendo nulla per risarcire i propri clienti arrabbiati.
Il primo volo in programma oggi per volare a Kurdistan è alle ore 14:00 e impedisce l’arrivo tempestivo degli elettori che avevano programmato di volare nella loro città per scopi elettorali.
A Diyarbakir aumentano la repressione e i tentativi di brogli elettorali
Mentre il voto continua nel Kurdistan del nord ed in Turchia la repressione sugli elettori e gli osservatori elettorali ed i tentativi di brogli sono in aumento nella principale città curda di Diyarbakir.
È stato riferito che le forze di polizia ed esponenti di HUDA-PAR,un partito islamista organizzato principalmente nel Kurdistan del nord,mettono sotto pressione le popolazioni nei distretti di Bismil e Silvan.mentre una persona è stata sorpresa a Baglar nell’Ufficio del comitato elettorale mentre stava riempiendo sacchi con buste affrancate.
A Bismil le forze di polizia stanno pattugliando con un veicolo blindato senza targa e mettendo sotto pressione gli elettori nel giardino della scuola elementare di Ziya Gökalp dove sono presenti i seggi elettorali.
Allo stesso tempo continuano ad arrivare rapporti che affermano che membri di HUDA-PAR sono entrati con le armi nelle scuole del distretto di Silvan nel tentativo di intimidire gli elettori.
Mentre oltre 53 milioni di elettori si recano alle urne in Turchia, continuano le segnalazioni di violazioni dei diritti degli elettori. Numerosi report stanno arrivando dal Kurdistan.
A Urfa, i membri della tribù Bucak starebbero facendo pressione sugli elettori affinché votino pubblicamente nei villaggi di Yücelan, Taşhan e Şekerli. Nella provincia Ağrı, diverse segnalazioni riferiscono che a Yazıcı (il villaggio della sede provinciale dell’AKP) gli elettori stati subendo pressioni perché votino apertamente. Dopo che i cittadini si sono opposti, una delegazione francese si è diretta sulla scena e ha tentato di fermare la violazione dei diritti. Nel frattempo, in provincia di Bingöl, guardie di villaggio e soldati hanno rivolto minacce di morte ad una delegazione svedese di osservatori, riuscendo a farli allontanare dal villaggio.
C’è una segnalazione riguardante schede elettorali in più presso la scuola primaria di Emre Yunus a Diyarbakir. Ci sono segnalazioni di schede elettorali extra in diversi villaggi della provincia di Ardahan – come nel villaggio di Balikcilar, che ha 412 schede elettorali per 83 elettori. In un villaggio chiamato Gelintepe, in provincia di Bingöl, gli elettori non sono tenuti, a quanto pare, a mostrare un documento.
A Dersim, il CHP non ha rimosso le bandiere elettorali o interrotto le sfilate nella città dei propri veicoli elettorali, sebbene la campagna elettorale sia stata vietata dalle 6 del pomeriggio di ieri.