9 GENNAIO GIORNATA MONDIALE CONTRO I FEMMINICIDI POLITICI
KEVSER ELTÜRK (EKIN VAN
FIDAN DOĞAN (ROJBÎN)
SAKINE CANSIZ (SARA)
LEYLA ŞÖYLEMEZ (RONAHÎ)
9 GENNAIO IN PIAZZA CONTRO I FEMMINICIDI POLITICI DEL GOVERNO FASCISTA TURCO DI ERDOGAN
La giornata mondiale contro i femminicidi politici, è stata proposta dalla prima conferenza delle donne del Medio-Oriente per ricordare i femminicidi di Sakine, Fidan e Leyla, uccise a sangue freddo dai servizi segreti turchi il 9 gennaio 2013, nella sede dell’Ufficio d’Informazione curdo a Parigi. Purtroppo il governo francese, che si è mosso rapidamente per scovare i terroristi che hanno agito in Francia, da Charlie Hebdo agli attacchi più recenti, non ha ancora reso giustizia a queste 3 donne che lottavano per la liberazione e l’autodeterminazione delle donne e del popolo curdo. E’ evidente che questo femminicidio è stato un attacco contro il movimento delle donne curde, come tutti i femminicidi che il governo turco ha continuato a perpetrare contro Ekin Van, torturata ed esposta nuda in agosto, monito per tutte le donne che si ribellano alla loro condizione e per chi osi sfidare Erdogan e il suo strapotere politico. Ma anche contro le 35 donne uccise negli ultimi 6 mesi durante coprifuoco, perquisizioni, manifestazioni pacifiche, detenzioni.
E i governi occidentali sono complici, per l’appoggio che offrono alla Turchia, per esempio i tanti soldi dati in cambio della “sistemazione” dei profughi in campi, dove Daesh addestra indisturbato i suoi seguaci. Ma di questo nei media occidentali non si parla, come non si osanna più la lotta delle donne curde contro ISIS, e addirittura si trattano come terroriste!
Ecco uno dei comunicati dell’YDK (Nuova donna democratica curda): “Non siamo spaventate: Perché sappiamo che questo Stato è assassino, lo sappiamo dai villaggi che ha evacuato e dalle donne imprigionate che ha ucciso. Perché sappiamo che questo Stato è stupratore, lo sappiamo dai seni torturati delle donne, dai tentativi di fiaccare attraverso lo stupro la loro volontà, dalle donne imprigionate e torturate in carcere. Lo sappiamo dalle vostre sporche guerre ingiuste, che non del nostro corpo ci fanno vergognare ma semmai della nostra umanità. Lo sappiamo da Shengal, da Kobanê. E’ chiaro che questa vostra misoginia nasce dalla paura che avete delle donne che lottano sulle barricate, nelle prigioni e sui monti. Noi non abbiamo paura di voi e non ci vergogniamo del nostro corpo”. Scendiamo in piazza per ricordare le donne curde uccise, per protestare contro la complicità dei governi occidentali nei femminicidi del governo turco, per cancellare il PKK dalle liste dei terroristi. Terroristi sono Erdogan, Daesh e tutti i governi che li appoggiano!!!
SABATO 9 GENNAIO 2016, ORE 16 sotto le Due Torri, Bologna
Donne femministe e lesbiche di Bologna