150 accademici saranno processati con accuse di terrorismo
150 accademici che avevano firmato una petizione per chiedere la fine delle violenze e la ripresa dei negoziati di pace saranno processati il 5 dicembre a Istanbul. Intitolata “Non vogliamo essere parte di questo crimine” la petizione sollecitava Ankara ad “abbandonare il suo deliberato massacro e la deportazione dei curdi e di altre popolazioni in nella regione”.
1.128 accademici da 89 università in Turchia e oltre 355 accademici e ricercatori dall’estero avevano firmato la petizione. La Turchia aveva lanciato un indagine e aveva arrestato Meral Camcı, Kıvanç Ersoy, Esra Mungan e Muzaffer Kaya che avevano organizzato la conferenza stampa per presentare i firmatari all’opinione pubblica.
50 accademici saranno processati a Istanbul il 5 dicembre
Gli accademici sono accusati di “proganda terrorista” , di “incitare la gente all’odio, alla violenza, e alla violazione della legge” e di insulto alle istituzioni turche e alla Repubblica di Turchia”.
Se condannati potrebbero affrontare tra un anno e i cinque anni di carcere.
Il caso ha catturato l’attenzione internazionale dopo che l’accademico statunitense Noam Chomsky aveva rifiutato l’invito del presidente turco Erdogan per vedere to see “la vera immagine”.
““Se deciderò di andare in Turchia, non sarà con il suo invito, ma come spesso su invito di molti coraggiosi dissidenti, tra cui i curdi che sono stati sotto attacco da molti anni “, ha scritto Chomsky in risposta.