139 morti, 60.000 persone abbandonano le proprie case durante gli scontri tra Al Nusra e ISIS
Almeno 139 persone sono rimaste uccise, secondo quanto riportato, durante gli scontri tra il fronte Al Nusra, l’affiliato ufficiale di Al Qaeda, e l’organizzazione irachena dello Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS), ex branca di Al Qaeda, nell’area di Dayr Az-Zor a est della Siria.
Secondo l’Osservatorio Siriano per I Diritti Umani con sede a Londra, 60 mila persone dell’area hanno lasciato le proprie case a causa dei combattimenti.
È stato riportato che il fronte al Nusra ha preso il controllo delle città di Abriha, Al Busayra e Al Zir, prima in mano all’ISIS. I civili sono fuggiti in altre aree della regione.
Secondo quanto riportato, 11 combattenti di Al Nusra e 23 dell’ISIS avrebbero perso la vita durante gli scontri di oggi, che sono parte di una lotta per il controllo delle riserve petrolifere di Dayr Az-Zor e dei punti strategici. Negli ultimi mesi, migliaia di persone hanno perso la vita durante i combattimenti tra i due ex partner. Una recente dichiarazione del leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri, afferma che il conflitto in Siria ha causato un “disastro politico” per i gruppi armati.
Ancora secondo l’Osservatorio, 30 soldati siriani sono morti per l’esplosione di una bomba vicino alla città di Idlib, a ovest del Paese. Dall’inizio dei combattimenti nel marzo 2011, oltre 150 mila persone hanno perso la vita, 2,5 milioni sono diventati rifugiati e 6,5 milioni sono profughi interni.